Avete presente una di quelle giornate in cui la situazione che stai vivendo è decisamente più grossa di te, e non sai come potrai mai affrontarla?
Ci sentivamo così, al ritorno da una visita medica a Pavia: guardavo il paesaggio che scorreva attraverso i finestrini della macchina e mi sentivo totalmente estranea al mondo circostante. È passato qualche mese, la situazione contingente non è cambiata, però nel frattempo ho aggiornato il mio hardware interiore, ed ora tutto mi sembra più affrontabile. La sensazione di completo sbandamento di quelle ore però mi si è tatuata addosso, un indelebile marchio nell’anima per il quale provo un timore reverenziale.
Prima di tornare a Roma, eravamo diretti a Cesena per la classica commissione di lavoro. Ero al telefono con mio fratello e lui ci suggerì di deviare leggermente rispetto alla tabella di marcia, ma di fermarci a pranzo in un posto che avremmo ricordato, a Marina di Romea.
Era aprile, quindi la stagione balneare ancora abbastanza remota, vista anche la primavera super piovosa.
Col senno di poi, sono felice di essere capitata su quella spiaggia fuori stagione, quando i ritmi sono più dilatati, l’arenile è deserto ed il ristorante semivuoto. Non a caso, ho deciso di scrivere queste righe a fine estate, il Bagno Mercurio è uno di quei posti che rivelano la loro faccia migliore nelle tiepide serate di fine settembre, piuttosto che negli infuocati weekend di luglio.
Un fuori programma positivo era ciò di cui avevamo più bisogno, non avrebbe mai bilanciato con lo sconforto che ci pesava sul cuore, ma in qualche modo ci avrebbe alleggeriti. Poi stiamo parlando della Romagna, come rifiutare una gita nella patria dei miei avi? A me anche solo sentirli parlare, sti romagnoli, mette un’allegria inusitata. Volevo capire se questo antidoto contro il cattivo umore avrebbe funzionato anche in circostanze estreme.
Il nostro fuori programma si chiamava Bagno Mercurio, a Marina di Romea. Oggi faccio la secchiona e vi do anche indirizzo e telefono, non vi ci abituate: Viale Italia 6, 48123 Marina Romea, Italia Tel +39 0544 446256.
L’aspetto è quello di una classica trattoria sul mare, una veranda che si affaccia sulla spiaggia con tavolini bianchi plasticosi e sedie leggere, apparecchiatura molto spartana ed aria frizzantina. L’interno è più caratteristico e vissuto: oggetti appesi ovunque, memorabilia di piloti dei tempi d’oro del motociclismo italiano, almeno per come l’ho vissuto io: i mitici anni ottanta di Lucchinelli ed Uncini! Senza nulla togliere al genio inarrestabile di Valentino Rossi, per carità.
Cartelli con pillole di saggezza del tipo: i bambini incustoditi verranno venduti come schiavi. Come non innamorarsi subito?
I proprietari sono gentili ed il ragazzo che ci serve è delizioso: ama la cucina ed il suo lavoro, trasmette questa passione genuina ad ogni sorriso. Ci serve del vino bianco, di quelli color miele, gentili nel sapore ma dall’aroma che non si dimentica. Le tensioni del giorno iniziano a mollare la presa, intorno a noi il mondo riprende lentamente forma.
Ordiniamo un antipasto caldo ed uno freddo, un primo, un contorno ed un dolce. Non mi chiedete i nomi e perdonate la qualità delle foto: non soffermatevi sui pixel o sulla scelta del menù, ma cercate di immaginare il profumo della brezza marina, il sapore inebriante del vino ed il gusto di pietanze che si sciolgono in bocca e che regalano emozioni ad ogni boccone.
Pesce fresco, coraggiosi accostamenti agrodolci, verdure che rubano la scena. Insomma, una vera perla che si fa strada attraverso tovagliette di carta e risate cristalline.
La spesa è giusta, quella di un normale ristorante di pesce, ma di qualità superiore. Alla fine, il prezzo pagato, risulterà anche inferiore rispetto al risultato ottenuto: ci alziamo da quel tavolo con un sorriso, ci scattiamo il selfie di rito e ci amiamo ancora di più.
Forse il futuro non è così buio e la vita ci riserva ancora inaspettate e genuine pillole di felicità.