CIBO PER TUTTI I GUSTI
Che siate crudisti, carnivori, flexitariani, freegan, gluten-free, low-carb, high-sugar… in California troverete il cibo che fa per voi.
Entrare in un supermercato a Los Angeles è un viaggio nel viaggio: ed è l’alternativa che preferisco, più di qualsiasi ristorante. Soprattutto quando hai due amici super ospitali, che cucinano – BENE – per voi tute le sere…con tanto di cucina iper attrezzata.
Dovendo mangiare fuori, le alternative sono veramente molteplici! Ecco una selezione di piatti tipicamente californiani da assaggiare.
Insieme ad una mia personale selezione di suggerimenti losangelini…nelle occasioni in cui vinciamo la pigrizia ed usciamo a mangiare!
CALIFORNIA BURRITO
La specialità di San Diego, dove è nato questo piatto. Inventato per sfamare i surfisti famelici a fine bagno, quindi molto nutriente!
Consiste in una tortilla con carne alla griglia, una gran quantità di formaggio fuso, patatine fritte, panna acida e guaiamole. Si, ma non fraintendete, tutti questi ingredienti sono inseriti all’INTERNO del turrito. Della serie, pancia mia, fatti capanna!
VEGGIES
Che siate o meno vegetariani, non ha molta importanza, ordinare un piatto che lo sia è:
- PRIMO, una scelta consapevole e responsabile.
- SECONDO: So cool!
Ci sono moltissimi ristoranti ormai, che servono portate vegetariane come MAIN DISH, ottenendo risultati veramente notevoli.
Se durante il giorno volete fare una pausa pranzo veloce e saporita, fermatevi al Whole Foods Market più vicino, dove avrete una gran scelta di piatti già pronti all’insegna del sano e saporito, vi consiglio la zuppa di pomodoro. Da leccarsi i baffetti.
COBB SALAD
Questa insalata risale addirittura agli Anni ’30.
A Los Angeles, il proprietario del The Brown Derby Restaurant, Mr Robert Cobb, un giorno mise insieme gli avanzi di cucina. E fu così che: uova sode, insalata verde, petto di pollo, avocado, pancetta, pomodori e formaggio Roquefort, si ritrovarono in un connubio tanto improbabile, quanto gustoso.
Era nata l’Insalata Cobb, dove cremoso e croccante si mescolano in un’armonia inaspettata. Vabbè, è solo un’isolata, ma è buona.
CHEESE BURGER
Visitare gli Stati Uniti e non mangiarsi un hamburger, è come andare a Napoli e resistere alla pizza. Il Cheeseburger è l’evoluzione del cugino originale: con l’aggiunta di una fetta di formaggio, il gusto ci guadagna. Anche il colesterolo. Il formaggio può variare dal classico Cheddar, al saporitissimo blue cheese.
APPLE PIE
La torta americana più famosa, oltre all’immancabile cheesecake.
Un guscio gustoso e croccante di pasta frolla, con un cuore delizioso di mele e cannella.
Questo dolce è legato indissolubilmente alla storia di John Chapman alias John Appleseed.
Un pioniere ambientalista ed ecologista, che agli inizi del 1800 piantò e si prese cura di centinaia di alberi di melo, sparsi su un territorio enorme tra Ohio, Indiana, Illinois. Grande JOHN!
MY FAVS
Ogni volta che approdo negli Stati Uniti, ho una lista di must-do culinari.
Non immaginatevi chissà cosa, io li chiamo più che altro cibi dell’anima, perché sono strettamente collegati a momenti felici. Li condivido con voi, siate liberi di ridere di me.
Auntie Ann Pretzels: morbidi, burrosi, irresistibili. Ma questo l’ho ripetuto più volte, manco mi pagassero!! Non ci sono secondi fini, è solo gola…
Chai Latte Starbucks: un mix di cannella e latte spumoso, che in Italia non si trova ancora.
Brunch domenicale da SQIRL: uno dei posti cool dove ci portano i nostri amici, si mangia veramente bene ed il posto è fico! Prendete qualsiasi cosa con l’avocado, e non fate a meno del dolce!
SUSHI TAKE AWAY da Gelson’s: per i pasti veloci ma irresistibili.
COLAZIONE & PRANZI VELOCI – e deliziosi – da OAKS Gourmet. Vasta scelta di panini, insalate, zuppe e dolci sfiziosi.
Una menzione speciale se la merita Tarcisio, il proprietario del ristorante italiano TRA DI NOI, a Malibù. Siamo capitati lì un tardo pomeriggio, dopo che eravamo stati al mare. Un nostro caro amico ce lo aveva consigliato dall’Italia.
Siamo entrati scapigliati, vestiti tipicamente da spiaggia, l’atmosfera era casual ma tendente all’elegante. Noi eravamo COMPLETAMENTE – o quasi – fuori luogo. Ma quando uno è fico dentro, può permettersi tutto…
Abbiamo chiesto del proprietario, Tarcisio appunto. É arrivato subito questo signore distinto, cordiale, dagli occhi belli. Quando ha saputo che eravamo amici di Luca, ci ha abbracciati come se fossero di famiglia, fatti accomodare e raccontato la sua storia.
Io dopo sei minuti esatti piangevo dietro alle sue vicende, ai suoi dolori e successi. Abbiamo mangiato una cena allegra e gustosa, farcita dalle sue parole, un condimento insostituibile.
Che sia uno dei più famosi ristoratori italiani della zona, che nel suo ristorante capitino quotidianamente star cinematografiche e grandi VIP, non hanno cambiato il suo atteggiamento spontaneo e affettuoso.
Si vede da come ti parla, da come ti ascolta e da come ti accoglie.