Nel blu, dipinto di blu
Il più grande palcoscenico non è rinchiuso dentro un teatro fantasmagorico, il vero spettacolo ce l’abbiamo intorno a noi, sopra di noi, ogni giorno e soprattutto ogni notte, quando il mondo si addormenta e la frenesia rallenta.
Questo articolo è diverso dagli altri, è un racconto fotografico, con brevi commenti, tutti con un fil rouge: il cielo.
Dovremmo ricordarci più spesso di alzare gli occhi, ma non per sbuffare. Piuttosto per riscoprire l’abitudine del meravigliarsi, come i bambini.
Il contributo fotografico è del mio compagno di viaggio preferito, Emanuele Bastoni.
Petra – Giordania
Quindici anni fa, accompagnai mia sorella in aeroporto, doveva partire per lavoro.
Dopo pochi minuti, mi chiamò, dicendo che finalmente, c’era un fotografo di bella presenza ed anche simpatico. Emanuele alzava la media dei colleghi con i quali di solito viaggiava.
Un giorno poi, a distanza di mesi, me lo presentò. Non ci siamo più lasciati.
Questa è una foto che Emanuele scattò in uno di quei viaggi con mia sorella; erano a Petra, insieme, in una notte stellata.
Lui non sapeva della mia esistenza, nè che la fotografa accanto a lui avrebbe cambiato il suo futuro. Spero in meglio 🙂
Avrei voluto esserci anche io, sotto quel cielo stellato, ma forse, c’ero già.
Playa Hermosa – Costa Rica
Intorno a noi la giungla, il cielo stellato e l’oceano nella sua vastità.
La luna era lì a proteggerci dalle tenebre, in un paesaggio dove luci ed ombre si abbracciavano a formare contrasti inaspettati.
Notte fonda tra le palme, albeggiare sull’oceano, cielo luminoso in prossimità della luna.
E così, anche il paesaggio si divideva: notte e giorno che si incontravano per salutarsi rapidamente e poi procedere con il loro infinito alternarsi.
Verso ovest la luna che fuggiva via, cambiando lentamente colore.
Ad est il sole che timidamente faceva capolino.
Castel de Lut Valea Zanelor – Romania
Era sicuramente un giorno festivo, perché rammento la fila ed i bambini felici in attesa di entrare al Castel de Lut.
Sono passati cinque anni, quindi alcuni ricordi possono sfumare, però una cosa non posso dimenticarla: c’era qualcosa di magico, in quel villaggio delle fate work in progress, e non era solo l’ambientazione fiabesca.
Generalmente non amo il via vai, ma tutte quelle persone sconosciute, avevano qualcosa in comune che aumentava la sensazione di meraviglia: erano gioiose, ridevano e si godevano il momento con una semplicità che trasmetteva benevolenza.
Iniziammo a parlare con i proprietari, che ci offrirono una spremuta di ciliegie deliziosa e ci parlarono del loro progetto in fase di sviluppo. Un albergo che ricordasse la Contea della Terra di mezzo, con le sue casette a portata di hobbit, un ruscello d’acqua cristallina e la natura.
Con giusto orgoglio, dissero che tutto il progetto aveva alla base l’ecosostenibilità: dai prodotti a chilometro zero, alle costruzioni fatte di argilla, fango e paglia. Seguendo antiche tradizioni manifatturiere, il villaggio dei loro sogni stava prendendo forma, per esaudire poi il desiderio di chi lo avrebbe visitato.
Vivere nel mondo delle favole, anche solo per un fine settimana.
Mentre ascoltavamo con entusiasmo, Emanuele si scatenava in mille domande, i tempi della visita si dilungavano e le mie gambe iniziavano a stancarsi. Tornai in albergo da sola, a quell’epoca le casette degli gnomi non erano ancora “soggiornabili”.
Quando, dopo qualche ora anche Emanuele fece ritorno in albergo, il suo cellulare squillò. Al di là del numero sconosciuto: Manu, ior drone is i-ar.
Qualcuno al cellulare ripeteva questa frase, che non riuscivamo a cogliere.
All’improvviso, l’illuminazione: lo vidi sgranare improvvisamente gli occhi e guardarsi intorno. IL DRONE!
Era questo il motivo della telefonata: Manu, il tuo drone è qui.
Sottotitoli: hai dimenticato la borsa con l’attrezzatura su un muretto, in mezzo al via vai di visitatori. Alla chiusura del parco è stata trovata ed aprendola, abbiamo immaginato che il drone potesse essere tuo, del fotografo italiano. Siamo alla reception, scendi che così te lo restituiamo.
Quella stessa sera tornammo nel villaggio degli gnomi, ormai chiuso.
Bevemmo una birra insieme al nipote del proprietario, chiacchierammo, un pò in italiano, in rumeno, in inglese. Emanuele scattò questa foto. Fu l’epilogo di una bellissima giornata: la favola la stavamo vivendo sul serio, in un luogo magico, con persone vere, in Romania.
Etna – Italia
Ogni viaggio racchiude una serie di sensazioni che si solidificano nella nostra anima: i ricordi potranno affievolirsi, ma quelle emozioni ci accompagneranno per sempre.
Per quanto mi riguarda, non sono molto portata a memorizzare date, nomi o eventi storici: la mia attenzione si rivolge con maggiore facilità ai profumi ed i colori, ai sorrisi che un luogo mi suscita.
Un brindisi occhi negli occhi, una gentilezza inaspettata, un battito d’ali, sono queste le esperienze di viaggio che più mi segnano e mi arricchiscono.
Quella notte, alle pendici dell’Etna, le stelle erano possenti, come in caduta libera dal cielo. L’aria d’ottobre s’insinuava sotto la giacca, risvegliando i primi brividi dell’autunno.
Eravamo noi due, in silenzio.
Tutto questo lo ricorderò per sempre, anche quando la mia memoria farà cilecca, gli anni svaniranno in un calderone caotico e le stelle dell’Etna sembreranno ormai irraggiungibili.
Belo Sur Tsiribihina – Madagascar
Belo Sur Tsiribihina sorge sulle sponde dell’omonimo fiume.
Dopo dieci giorni di navigazione su tre piroghe a dir poco spartane, in acque fangose, cibi confezionati e grandiosi paesaggi, un traghetto ci avrebbe riportati ad un bagno con quattro mura e doccia.
Peccato che al nostro arrivo, l’ultimo battello serale fosse appena partito. Il successivo era previsto per l’alba.
No panic!
Una Jeep, gli amici, una buona dose di Rum ed eccoci li, all’ombra della Via Lattea, per una memorabile nottata.
Roma – Italia
Nella Città Eterna, pioggia significa caos.
Le strade si intasano, i clacson sbraitano, la gioia di vivere evapora.
In questo bailamme di frenesia quotidiana, se solo avessimo il tempo di alzare gli occhi al cielo, uno spettacolo inaspettato si rivelerebbe. E davanti a tanta potenza, ritroveremmo bellezza ed umiltà.
PORTO – ISOLA DEL GIGLIO
Luna piena all’Isola del Giglio.
Rispetto ai bagliori metropolitani che ci derubano dei cieli notturni, nell’Arcipelago Toscano il basso inquinamento luminoso ci restituisce la voglia di sognare col naso all’insù.
E così, nonostante la luna fosse grande e lucente, e le luci del Porto ci circondassero, alzammo gli occhi al cielo, a contare le stelle.
Carmel by the Beach – California
Voi avete una top ten delle giornate più belle della vostra vita?
Beh, io in classifica metterei il weekend passato a Carmel – Monterey, nell’ottobre del 2023. Lo so, sono passati pochi mesi, ma quando tra cento anni ne parlerò ancora, sarà importante rammentare anche l’anno.
Noi due.
Cieli blu, caldo anomalo, sabbie bianche.
Surf la mattina per Emanuele, lunghe letture sotto il sole per me.
Pomeriggio di esplorazione a Big Sur, stupore e felicità.
Cena squisita e panoramica al Nepenthe.
Strada costiera buia e tranquilla, le stelle ad illuminare l’oceano.
Più di un pit stop per goderci il panorama notturno e poi, questa foto, corollario finale di un assaggio di paradiso.
PLAYA HERMOSA – Costa Rica
Notte di tormenta, satura di calore ed umidità. Piogge torrenziali si riversano a terra, con un impeto inusitato.
Le voci della giungla tacciono al cospetto dei tuoni che riecheggiano furiosi. E tu, inerme, non puoi fare altro che assistere taciturno allo spettacolo di suoni e luci, prendendoti il tempo per inchinarti di fronte alla Natura.
In quei momenti, di fronte all’immensità che ti circonda, capisci quanto piccole siano le tue paure e breve il tuo tempo.