GAMBERI ALLA WILLIAMSBURG
L’ALTRA FACCIA DELL’INFORMATICA
Non tutti possono essere dei grandi chef, ma un grande chef può celarsi in ognuno di noi.
Anton Ego – Ratatouille
Questa frase mi torna sempre in mente, quando penso ad Alan, alla sua voce decisa e hai suoi modi diretti. Quando parla di programmazione, codici HTML e vattelappesca informatici ti fai un’idea di chi si celi al di là dello schermo.
Quando poi lo sguardo curioso, ti cade sul suo profilo Facebook e vedi quali manicaretti cucina con insensata leggerezza, anche durante un’ora di pausa pranzo, rimetti in discussione tutte le presunte certezze sul suo conto.
E allora, me lo immagino spegnere il computer, infilare una colorata parannanza e gettarsi anima e core ai fornelli.
Ecco la sua ricetta da acquolina in bocca per chi, come me, adora i gamberi.
IL GUSTO DELL’IMPROVVISAZIONE
Questa è una ricetta inventata di sana pianta, che attinge (credo) a diverse culture e cucine, tra cui sicuramente quelle del sud-est asiatico e quelle mesoamericane. Non a caso è nata a New York, sotto Natale, dove si trovano ingredienti e si sperimentano sapori molto diversi da quelli cui siamo abituati, anche se c’è sempre qualcosa di familiare.
La ricetta prende il nome dal quartiere di Brooklyn in cui è stata eseguita la prima volta.
Il principe di questo piatto è il gambero.
A NYC ho usato i “jumbo shrimps” che sono sostanzialmente dei gamberoni, anche se li costano drammaticamente di meno.
Tornati in Italia ho usato vari tagli di gambero, dal gamberetto piccolo ai nostri gamberoni – che il più delle volte sono argentini, ma tant’è.
Viene sempre bene, sempre buono. Ecco cosa vi serve.
TEMPO DI PREPARAZIONE
– 10 minuti per la marinata
– 30 minuti di riposo
– 5 minuti per la cottura
INGREDIENTI PER 4 PERSONE
RICETTA
1. LA MARINATA
– Spremete i lime in una ciotola – consiglio di farli rotolare sotto il palmo della mano sul tagliere per ammorbirne la polpa prima di tagliarli, risulterà più facile spremerli.
– Aggiungete 2/3 cucchiai di olio, un cucchiaio di zucchero di canna grezzo, un cucchiaino di coriandolo in polvere.
– Tritate il prezzemolo, tenetene da parte un poco per guarnire ed il resto mettetelo nella marinata.
– Tagliate a fettine sottilissime 3 o 4 cm di gambo del cipollotto ed aggiungetelo alla marinata – tenetene qualche rondella per guarnire.
– Se vi piace un sapore più pungente, potete aggiungere qualche fettina di peperoncino alla marinata.
– Sbattete il composto con la forchetta, finché lo zucchero si scioglie e l’olio si lega con l’acido del succo di lime.
2. I GAMBERI
– Sgusciate i gamberi privandoli della testa e del carapace, lasciando la coda. Consiglio di sfilare il budello del gambero, se sono gamberoni diventa un imperativo – altrimenti il budello risulterà terribilmente sabbioso e sgradevole.
– Mettete i gamberi sgusciati nella marinata, girandoli un paio di volte per fare in modo che vengano ben coperti dalla stessa. Copriteli con della pellicola trasparente e lasciateli a riposare in frigo per mezz’ora.
Non allungate troppo i tempi di marinatura o la carne del gambero si stracuocerà nell’acido del lime.
3. CUOCERE!!
– Tirati fuori i gamberi dal frigo, e arroventata per bene una padella antiaderente – non servono grassi nella padella. Possiamo procedere a cuocerli. Basterà sgocciolarli grossolanamente dall’eccesso di liquido ed adargiarli in padella. Un paio di minuti per lato sono sufficienti, ma questo dipende molto dalla dimensione del crostaceo.
– Quando tutti i gamberi sono in padella, approfittate per aggiungere 2/3 cucchiai di salsa di soia alla marinata, e mescolatela bene.
– Quando tutti i gamberi saranno cotti – levateli mano a mano che si cuociono, piuttosto che attendere che siano tutti cotti – abbassate la fiamma e versate la marinata in padella. Fatela ridurre per un paio di minuti, poi versatela sui gamberi per glassarli.
4. MANGIARE!
– Guarnite con prezzemolo e cipollotto…e Jalapeno, se vi gusta.
– Servite caldo
– Enjoy!